Effetti ottici che fanno spuntare una cupola dove non c’è: se li dovette inventare l’artista Andrea Pozzo (1642-1709), fra i massimi esponenti del barocco romano, perché erano finiti i soldi per costruirne una vera, di cupola. Siamo all’interno della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio, a Roma, dove Pozzo con la sua fine arte costruì anch colonne, archi e finestre “finte”.
Pittore, architetto, teorico della prospettiva e membro laico della Compagnia dei gesuiti, Pozzo fu il maggiore rappresentante del “quadraturismo”, quel genere pittorico tipicamente barocco che ebbe le sue prime radici nel Rinascimento e che ha per soggetto architetture in prospettiva con effetto di trompe l’oeil, cioè che devono apparire reali.
La Gloria di Sant’Ignazio, realizzata da Andrea Pozzo tra il 1685 e il 1694 nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, a Roma. © WikiMedia, P.D.
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