La pubblicazione The Federalist, in un interessante articolo di Margot Cleveland, riferisce che dal 2020 governo federale ha assegnato più di 500 contratti o sovvenzioni relativi a intercettare ed eliminare la “disinformazione”.
La novità rispetto a i tentativi fatti precedentemente – pubblicizzati dai “twitter files” – è che non si tratta più di monitorare solo quella che viene considerata come attività straniera ma i cittadini americani stessi. L’obiettivo che si è posto il governo americano è di monitorare ogni parola che gli americani dicono su Internet (in ogni contesto, social, media, blog etc.). Ciò al fine di mettere a tacere “i discorsi di giornalisti, politici, organizzazioni religiose, gruppi di difesa e persino privati cittadini in conflitto con il punto di vista del governo su ciò che è nel migliore inte …
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