La “soluzione finale” avviata dal nazismo contro gli ebrei venne attuata anche in Italia, complici il fascismo e la Repubblica sociale. In occasione del Giorno della Memoria ricordiamo quel tragico periodo della Storia del nostro Paese attraverso l’articolo “La Shoah italiana” di Roberto Roveda, pubblicato su Focus Storia in edicola.
Via dall’Italia! Le leggi razziali introdotte dal fascismo nel 1938 emarginarono gli ebrei dalla vita italiana, escludendoli da professioni, scuole, università ed esercito. All’inizio si trattò di una persecuzione che non mise fisicamente in pericolo i membri delle comunità ebraiche, anche se la linea di Mussolini risultò subito evidente. Il fascismo mirava all’emigrazione-espulsione e le misure antiebraiche (revoca o limitazione della possibilità di lavorare e istruirsi, in primo luogo) puntavano proprio a stimolare le partenze: entro il 1941 era espatriato circa l’8% dei circa 47mila ebrei italiani.
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