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Spagna oltre il Covid, arriva la Svezia – Europei 2020

by admin
Spagna oltre il Covid, arriva la Svezia – Europei 2020

Superate le difficoltà provocate da Covid e infortuni (“finalmente abbiamo potuto allenarci tutti insieme”, sottolinea Luis Enrique alla vigilia), la Spagna che l’ex tecnico della Roma ha rivoluzionato comincia domani l’avventura. Non è più targata Barcellona e Real Madrid, e domani a Siviglia, che sulla mappa di Euro 2020 ha preso il posto di Bilbao, riceve la Svezia. A sua volta la nazionale gialloblù è alle prese con forfait di vario tipo, Ibrahimovic in primis, ma per il ct che eliminò l’Italia dagli ultimi Mondiali, Jarne Andersson, non è il caso di fare drammi, soprattutto alla luce di quanto stava per succedere ieri. “Un fatto come quello occorso a Eriksen – commenta il ct svedese – provoca sensazioni scomode. E’ difficile capire le reazioni di tutti i giocatori quando succede una cosa del genere. Logicamente spero non capiti anche a noi. Ma ciò che più conta è che Eriksen ora stia bene.
    Quanto a noi, giocheremo domani sperando che non succeda più nulla del genere a noi e ad altri”.
    Al termine dell’allenamento di rifinitura, gli svedesi hanno anche omaggiato il collega danese con un messaggio di solidarietà su uno striscione (“Forza Christian!”) steso davanti a tutta a squadra schierata sul prato dello stadio di Siviglia.
    Il capitano Sebastian Larsson ha sottolineato che “tutti i nostri pensieri e il nostro amore sono con Christian, la sua famiglia e la nazionale danese”, mentre Andersson, parlando della partita, ha manigfestato ottimismo, nonostante la caratura degli avvesrari. “Vedo i miei molto ben preparati, e abbiamo un piano tattico e mentale molto chiaro per battere la Spagna. Le critiche della stampa? Non ci faccio caso, e nemmeno i miei giocatori, che sono intelligenti”.
    Di critiche ne ha ricevute anche Luis Enrique, ma non lo hanno turbato avendo passato ben altro nella vita. Della partita di domani dice che “la Svezia è forte, ha gente di qualità, ma certo l’assenza di Kulusevski per loro sarà pesante. La prima partita in un torneo non è mai facile – spiega – perché serve a ‘tastare il polso’ alla competizione, e ci sono sempre molti fattori che possono determinarne l’andamento. Però siamo fiduciosi sul fatto di poterci esprimerci ai nostri livelli”.
    Ma anche lui, come Andersson, dovrà far fronte della assenze.
    “Certo, mi avrebbe fatto piacere avere a disposizione ‘Busi’ (Busquets ndr) – ammette -, però non c’è e comunque ho una squadra che mi piace molto e alla quale non mancano certo i leader. Lo sono anch’io, perché se un allenatore non lo fosse sarebbe un brutto segnale”. Ammette di aver il dubbio del portiere (“De Gea, Robert o Unai, uno di loro domani giocherà”) e replica a chi gli dà del rivoluzionario. “Gli anni passano per tutti e i calciatori non sono eterni – le parole di Luis Enrique -. Io non pensavo a una ristrutturazione totale, ma a dei giocatori che si adattano meglio ai miei sistemi. Credo che sia venuta fuori una buona mescola”. Se sia quella giusta per ‘sfrecciare’ stile Lewis Hamilton sul campo di una Siviglia dove fa decisamente caldo (“ma non sarà un problema”) lo si capirà solo domani.

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