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Ferraris alle Fs, Draghi sceglie discontinuità – Economia

by admin
Ferraris alle Fs, Draghi sceglie discontinuità – Economia

Luigi Ferraris amministratore delegato, Nicoletta Giadrossi presidente. Con questi due nomi il premier Mario Draghi inaugura una nuova stagione alla guida di Ferrovie dello Stato. La scelta arriva dopo un colloquio con il ministro dell’Economia Daniele Franco e dopo un lungo lavoro di valutazione con il coinvolgimento di una società di cacciatori di teste.

E sembra preludere a un’altra scelta di discontinuità, alla guida di Cassa depositi e prestiti, attesa nelle prossime ore con la probabile nomina di Dario Scannapieco come amministratore delegato, al fianco del presidente Giovanni Gorno Tempini confermato dalle fondazioni ex bancarie. Per l’ad uscente di Cdp, Fabrizio Palermo, che vanta i risultati ottenuti e un diffuso sostegno in maggioranza, a partire dal M5s, potrebbe arrivare l’indicazione al vertice di un’altra partecipata, tanto che circolano anche voci di una staffetta a Invitalia con Domenico Arcuri. Il “metodo Draghi” segna anche il dossier, assai nutrito, delle nomine: decide il premier, in asse con il ministro dell’Economia, dopo un lavoro svolto da società di cacciatori di teste (Key2people per Cdp e Fs; Egon Zehnder per la Rai). Delle decisioni vengono informati i leader di maggioranza, ma non trova spazio il ‘cencelli’ dei partiti, che secondo diverse fonti parlamentari, potrebbero avere più voce in capitolo nella indicazione dei componenti dei cda. Il Movimento 5 stelle, in particolare, va in forte pressing per la conferma di Palermo a Cdp. Il manager fino all’ultimo resta in partita e fanno emergere subito qualche mal di pancia tra i pentastellati le indiscrezioni che danno per probabile l’indicazione di Scannapieco, ora alla Bei e con un passato tra i Draghi boys, nell’assemblea che si riunirà in seconda convocazione nelle prossime ore. Ma per Palermo – questo il tam tam che rimbalza in serata in maggioranza – potrebbe arrivare un nuovo incarico. Si citano in particolare come possibili due società i cui cda non sono in scadenza imminente: Invitalia, guidata dall’ex commissario all’emergenza Arcuri, o Leonardo, se per Alessandro Profumo, condannato in primo grado con sentenza non definitiva per Mps, dovesse arrivare un’uscita di scena anticipata. Si chiude invece il dossier Ferrovie, società cruciale nell’attuazione del Recovery plan. Con un’assemblea convocata in tarda serata alla quale il ministero dell’Economia indica Ferraris come amministratore delegato,un manager di provata esperienza nelle società partecipate, con un passato in Enel, Poste e Terna. Alla presidenza, in un’alternanza di genere che dovrebbe segnare gran parte delle nomine, arriva Nicoletta Giadrossi, già in Fincantieri.

Ancora qualche giorno dovrà trascorrere invece per il rinnovo dei vertici della Rai, dal momento che l’assemblea si svolge in seconda convocazione il 14 giugno. Su questo dossier entreranno più direttamente i partiti, non solo per la nomina dei componenti del cda (uno in quota Lega, uno Fdi o di Fi, uno Pd, uno M5s), ma anche per il voto con cui la commissione di Vigilanza Rai dovrà dare, a maggioranza di due terzi, il via libera al nome del futuro presidente. Per questa casella salgono, nel ‘borsino’ della maggioranza, le quotazioni di Alessandra Perrazzelli, vicedirettore generale della Banca d’Italia, che da alcuni viene indicata anche come possibile Ad e che per la presidenza potrebbe avere il profilo giusto soprattutto se l’incarico di amministratore delegato andasse a un uomo, magari interno all’azienda. Per la presidenza continuano a circolare anche i nomi del giornalista Ferruccio De Bortoli, che però avrebbe declinato, dell’ex dg Mauro Masi, di Simona Agnes o della giornalista Paola Severini Melograni. Mentre per il ruolo di amministratore delegato continuano a essere considerati in partita gli interni Maurizio Ciannamea, responsabile dei palinsesti e reputato gradito alla Lega, Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema, o le ‘esterne’ Eleonora Ripa, di OpenFiber, Laura Cioli, già in Rcs, Francesca Bria, presidente di Cdp Venture Capital e considerata stimata dal Pd, che potrebbe indicarla come consigliere.

   

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